Le parole dell’europarlamentare uscente di Fdi a Telesuonano che punta alla rielezione. «A Occhiuto chiediamo più spazio»
«Le mie sensazioni sono positive, soprattutto perché in quest’ultima fase si percepisce un’attenzione particolare verso l’Europa. Cinque anni fa la gente forse non comprendeva quanto fosse importante l’Europa. Nostro malgrado, il Covid, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e il problema che ha coinvolto gli agricoltori, hanno acceso la lampadina su quanto sia importante l’istituzione europea. Poi, io, ovviamente, rispetto alla scorsa campagna elettorale sono uscente in un partito che oggi guida il governo italiano, che ha una leader che è riconosciuta in ambito mondiale, che è il presidente del nostro gruppo, del nostro partito europeo, quindi è molto più facile rispetto a cinque anni fa». Ha esordito così Denis Nesci, europarlamentare uscente di Fratelli d’Italia candidato nuovamente alle prossime elezioni europee del giugno prossimo. Nesci, in questi giorni impegnato nel suo lungo tour elettorale in Calabria, è stato ospite dell’ultima puntata di Telesuonano, il programma in onda ogni settimana su L’Altro Corriere tv (canale 75) condotto da Ugo Floro.
«Forse – ha ammesso – il nostro principale ostacolo è l’astensione. Nel giro che sto facendo in tutto il collegio, sto invitando la gente a votare, a dare la giusta importanza a una delle elezioni forse più importanti, perché il rinnovo al Parlamento europeo segnerà la svolta dell’Unione europea e anche dell’Italia».
Il rinnovo del parlamento europeo e le case green
Il rinnovo del Parlamento europeo giunge in un momento storico complesso, in cui proprio l’Europa deve scegliere una volta per tutte quale ruolo vuole giocare nel panorama mondiale. «Viviamo una fase molto delicata – ha detto Nesci –, molto particolare, abbiamo avuto un’accelerazione impressionante di fine legislatura con una serie di provvedimenti senza precedenti. Nel centrosinistra c’è il timore che possa cambiare il vento con la prossima legislatura a guida centrodestra e quindi si cerca di accelerare quelli che sono i file più scottanti». Nesci ha parlato della cosiddetta svolta delle case green su cui spingono da tempo alcuni Paesi europei. «L’Europa – ha affermato – in virtù di quella che è l’idea di tutela del clima a cui noi, come è stata proposta, siamo legati, vuole che ogni proprietario di casa adegui l’abitazione secondo dei parametri in base alla categoria energetica su livelli che vengono imposti. Il problema principale qual è? È che se noi facciamo un giro al sud e soprattutto in Calabria, vediamo che il 99 per cento delle abitazioni sono lontane da quella categoria energetica che impone l’Europa. Allora la nostra battaglia è stata quella di dire ai nostri colleghi, in special modo a quelli che vivono in territori come il nostro, di opporsi a questa scellerata decisione laddove non si venisse a creare una condizione di sostenibilità. Se ci sono le risorse, siamo tutti favorevoli affinché si adegui e si porti la propria abitazione a un aumento energetico, ma se le risorse sono sulle spalle del proprietario di casa che magari ancora deve pagare il mutuo, si comprende che si tratta di scelte solo ideologiche che non vanno nella giusta direzione e allontanano la percezione di un’Europa vicina ai popoli».
Il ruolo della Calabria in Europa e il Ponte sullo Stretto
Ma qual è la Calabria che Nesci e Fratelli d’Italia intendono portare in Europa? «Io – ha sottolineato il l’europarlamentare – penso che l’Italia, il sud e la Calabria, soprattutto in questo frangente, possano ritagliarsi un ruolo importante. L’ho accertato nella missione che è stata fatta a novembre alla Commissione Regi (la commissione per lo sviluppo regionale, ndr) in cui opero. In quel frangente, insieme al presidente e ai colleghi delle altre nazioni, si è vista una Calabria con un potenziale enorme da mettere a terra con coraggio, forza e determinazione. Ci sono le possibilità per farlo soprattutto in un’ottica futura, in virtù di quello che sta facendo il governo oggi. Qualche giorno fa è stato lanciato con maggiore vigore il “Piano Mattei” che vede in primo luogo la Calabria protagonista. Noi oltre al coraggio e alla determinazione, dobbiamo avere l’umiltà di capire dove abbiamo bisogno di una mano e chiedere aiuto». A ciò va aggiunta la questione Ponte sullo Stretto che probabilmente sta indirizzando l’attenzione europea verso la Calabria con più intensità rispetto al passato. «Quella del ponte – ha ricordato Nesci – è una questione che noi abbiamo trattato in maniera intensa nell’evento che è stato fatto a Scilla lo scorso settembre. In quella circostanza non si è parlato solo della strategica importanza dell’opera ma si è sottolineato quanto la Calabria sia un ponte verso nuove prospettive».
Ma l’Europa sostiene la realizzazione di questa grande ed epocale infrastruttura, oppure no? «L’Europa – ha chiarito Nesci – sostiene le opere strategiche e il ponte lo è. L’Europa sostiene tutto ciò che porta un moltiplicatore e il ponte porterà un moltiplicatore. I miei colleghi capiscono quanto sia strategico unire due città metropolitane come Reggio Calabria e Messina e quanto potrebbe essere utile sia alla Sicilia che alla Calabria questa opera. Mi preme però andare a evidenziare che bisogna stare attenti nella realizzazione del ponte a non andare a creare un problema al porto di Gioia Tauro. Questo è un aspetto su cui sto lavorando grazie anche ad Andrea Agostinelli (presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, ndr) il quale mi ha evidenziato alcune delle problematiche che potrebbero nascere. Per realizzare il Ponte sullo Stretto bisogna appoggiarsi al porto che in questo momento è un’infrastruttura diversa rispetto a dieci anni fa. Stiamo parlando di un porto oggi che a fine anno arriverà a quasi 4 milioni di movimentazione, andare quindi a impegnare una parte dell’infrastruttura come il porto di Gioia Tauro nella realizzazione del ponte potrebbe creare dei problemi. Io porterò all’attenzione del governo questa problematica. Non si può mettere in difficoltà un’infrastruttura come il porto di Gioia Tauro per realizzarne una di altrettanta importanza, dovremo essere bravi nel programmare le cose e non creare disagi».