“Una legge europea per l’industria a zero emissioni (Net-Zero Industry Act’) potrà essere condivisa e sostenuta nella misura in cui non costituisca perimetri stringenti dentro ai quali è impossibile, per fattori temporali e di sostenibilità economica, puntare ad innovazione e sviluppo e soprattutto a grandi programmi di incentivazione occupazionale”. E’ quanto ha sostenuto l’eurodeputato Denis Nesci intervenendo in Plenaria a Strasburgo
“L’obiettivo al quale dobbiamo puntare è quello di restituire un pianeta più sostenibile alle nuove generazioni. Ed è proprio per questo, che l’ ‘uomo’ deve essere al centro di una strategia economica che non sacrifichi quella visione di sviluppo che serve agli stati membri per affrontare le grandi sfide che questo contesto storico complesso pone davanti. Perché se è vero che siamo favorevoli a percorsi che partano dalla de-carbonizzazione – spiega l’esponente Fdi – è altrettanto vero che non accettiamo sulla spinta di un furore ideologico scelte azzardate e che possano compromettere il tessuto sociale delle nostre comunità. La direttiva Ets dovrebbe insegnare qualcosa!”
“Ma penso anche – conclude Nesci – che Net-Zero Industry potrebbe rappresentare una risposta concreta per bloccare il rischio di una forte delocalizzazione industriale oltreoceano dovuta alla parallela legge americana, IRA (Inflation Reduction Act), che prevede un ‘doping di finanziamenti di stato’ per le aziende che si occupano di energia green”.