“In merito ad un comunicato diffuso ad organi di stampa a firma di Leonardo, Marra, Schiavone, Serranò, Tripodi, Natoli e Taverniti, si comunica che sono state attribuite le firme di Daniela Natoli, Giuseppe Serranò, Antonella Tipodi e Giampiero Taverniti, i quali, avendo letto la nota, mi hanno riferito che hanno preso nettamente le distanze da quanto scritto, poiché non erano a conoscenza e non condividevano la nota riguardante l’analisi del dato delle elezioni regionali celebrate appena una settimana fa“. E’ quanto scrive in una nota il Commissario provinciale FDI di Reggio Calabria, Denis Nesci. “È utile sottolineare e ribadire inoltre, che si tratta di considerazioni del tutto personali e nulla hanno a che fare con le posizioni ufficiali del partito. Nessuno dei rimanenti sottoscrittori, cioè Leonardo, Marra e Schiavone, infatti, sono tesserati di Fratelli d’Italia, e pertanto, autorizzati a parlare a titolo o per conto di una componente partitica, circolo o coordinamento che sia. E per onor di cronaca è necessario specificare che il circolo del sig. Leonardo è decaduto già da più di un anno perché non aveva il numero minimo di tessere. È il sig. Marra ha manifestato già a giugno la volontà di non partecipare più alla vita politica e partitica di Fdi. Le mie precisazioni sono dovute perché non diventi fastidiosa abitudine quella – esercitata da parte di ex militanti – di firmare lettere e note come questa della fantomatica analisi del voto, a nome di soggetti che non hanno mai dato il loro assenso o disponibilità alla sottoscrizione, con l’aggravante di falsificarne le firme, evidentemente cosa già accaduta qualche settimana addietro, quando, i sig.ri Leonardo e Marra hanno recapitato al partito, una lettera nella quale era stata apposta la firma di un altro dirigente (regolarmente iscritto a FDI) che invece non aveva dato la disponibilità a sottoscriverla. L’analisi del dato – in sede regionale come è ovvio che fosse – è stata formalmente e puntualmente coordinata dall’On. Wanda Ferro nella giornata di ieri, a Catanzaro. Dunque, rischia di risultare fuorviante, dar spazio e risalto a prese di posizioni che, diramate a titolo evidentemente personale, sono espressione effimere di elucubrazioni fini a se stesse e lontane dall’oggettività e dalla liceità”, conclude Nesci.