Di seguito un’intervista rilasciata a Politica News al giornalista Niccolò Anfosso.
Dalla Manovra sul Fisco e l’evasione alla disponibilità dell’Unione Europea a finanziare la costruzione del Ponte sullo Stretto, a patto che l’Italia presenti un progetto solido, passando per l’invasione russa in Ucraina e la situazione politico-sociale di Reggio Calabria. Questo e molto altro nell’intervista esclusiva che PoliticaNews.it ha realizzato all’europarlamentare di Fratelli d’Italia Denis Nesci.
Bankitalia boccia la Manovra su Fisco ed evasione, indicando un arretramento dell’Italia. Come replica a questo giudizio?
“Un giudizio severo rispetto al valore di una manovra che guarda a famiglie ed imprese. Una legge di bilancio attenta alle vulnerabilità sociali del Paese – soprattutto in un contesto storico ed economico complicato – che ha dovuto fare i conti con tempi stringenti ed urgenze sempre più incalzanti, senza sacrificare una visione politica di rilancio del nostro Paese. Un pacchetto di provvedimenti dedicati al caro energia e alle famiglie, che riduce drasticamente il clima di sfiducia economica che aleggiava sull’Italia fino a qualche mese addietro. Piuttosto che di arretramento, io parlerei di ottimismo per le sfide future che attendono il nostro sistema economico e sociale”.
Il panorama del turismo come assorbirà la riforma fiscale del Governo Meloni?
“Gli impatti della riforma fiscale sul comparto turistico li vedremo nel medio e lungo termine, ma di certo l’impronta politica di questo Governo è chiara. Il brand Italia funziona, è una cifra identitaria che fa bene all’economia e ai poli attrattivi del nostro Paese. Il Made in Italy e il concetto di sovranità alimentare, in un quadro più generale di valorizzazione delle eccellenze italiane, rappresenteranno, sono certo, il punto di partenza sul quale costruire nuove opportunità di sviluppo”.
È notizia fresca che l’UE si impegna a finanziare il Ponte sullo Stretto. Quali sono i prossimi passi progettuali?
“L’UE finanzierà la prima fase di fattibilità della costruzione di una grande opera. Ed è un’ottima notizia. In manovra è stata riattivata la società Stretto di Messina spa, quindi un chiaro segnale, che il Governo Meloni voglia accelerare i tempi per la realizzazione di un’infrastruttura strategica non solo per l’Italia, ma per l’Europa, superando la retorica sterile di un dibattito ideologico che non fa bene all’economia del Paese. Le grandi opere creano indotto ed occupazione, e accompagnate da progetti validi incidono minimamente sull’impatto ambientale. L’auspicio è che già nel 2024 possa essere ‘cantierizzata’ l’opera”.
‘Gli appunti di Giorgia’ è la nuova rubrica social di Giorgia Meloni. Un modo per avvicinarsi all’elettorato. Ma questa politica non è troppo ‘social dipendente’?
“La politica segue i tempi che viviamo. È giusto così. Canalizzare la comunicazione su percorsi accessibili ad una stragrande maggioranza di cittadini è una scelta che condivido. I social sono strumenti formidabili per parlare e capire le esigenze di un elettorato molto attento alle dinamiche politiche e istituzionali del nostro Paese, molto di più di quello che noi addetti ai lavori pensiamo. Dietro la rubrica ‘Gli appunti di Giorgia’ c’è una dimensione umana che tende ad accorciare le distanze tra Palazzo e società civile; c’è la volontà di far capire con un linguaggio immediato qual è la genesi di una decisione, di una posizione o magari di una volontà politica. Il Presidente Meloni, a mio avviso, ha avuto un’ottima intuizione”.
Capitolo politica estera: la Russia pare non volersi fermare e continua ad attaccare le infrastrutture energetiche ucraine. Cosa risponde a chi crede che, allo stato attuale, Putin abbia davvero le intenzioni di volersi sedere al tavolo del negoziato?
“Assistiamo ad una guerra nella quale c’è un invasore che pretende di legittimare la propria sovranità con la forza. L’Europa e l’Occidente devono continuare a essere uniti e coesi a sostenere l’Ucraina e il suo popolo così come fatto fino a ora, continuando a fornire supporto economico e militare, ma anche mantenendo la linea della fermezza sulle sanzioni alla federazione russa. Allo stesso tempo, però, la diplomazia internazionale deve mettere in campo tutte le strategie utili a far cessare il conflitto. E per farlo occorre che sia la Russia a fare il primo passo. Perché, anche se inflazionata questa frase spiega bene il concetto: se cessa il fuoco la Russia finisce la guerra, ma se cessa il fuoco l’Ucraina finisce l’Ucraina”.
Reggio Calabria ha visto protagonista una manifestazione contro l’amministrazione comunale. Si richiedono ‘dignità’ e ‘servizi’. Quali sono i punti cardini per risollevare la città e anche la regione?
“A Reggio Calabria sembra che la democrazia sia sospesa. Così come lo è il Sindaco e parte della sua giunta. L’amministrazione comunale e metropolitana è in mano a dei ‘facente funzioni’ che non son in grado di risolvere i problemi più ordinari che riguardano la quotidianità dei cittadini. Penso dunque che occorra nuova linfa e una nuova classe dirigente in grado di affrontare le grandi questioni che affliggono il comune. Dai servizi essenziali come i rifiuti, il decoro urbano per non parlare delle opere pubbliche ferme al palo. E soprattutto serve una nuova governance che possa gestire e spendere bene le risorse previste dal PNRR, strumento indispensabile per risollevare la città dal baratro nel quale è piombata dopo 8 anni di amministrazione inconcludente. Per quanto riguarda la Calabria, il governo regionale è in carica da un anno, e già si vede un approccio qualificato alle tante sfide che lo riguardano. Ottimi risultati sulla depurazione, sulle infrastrutture aeroportuali, con incremento di voli e progetti di qualificazione delle aerostazioni; una politica decisionista sulla sanità, comparto fondamentale per i cittadini e per la loro qualità della vita. Certo, ancora è presto per dare un giudizio definitivo, ma dai primi segnali si può dire che il Presidente Occhiuto abbia tutte le carte in regola per offrire una prospettiva di crescita alla regione”.