* “I gravi avvenimenti alluvionali, che hanno generato forti smottamenti ed improvvise esondazioni dei fiumi dell’Emilia Romagna, rappresentano delle ferite aperte per l’Italia, che, in una sua parte di terra laboriosa e fiorente, ha dovuto fare i conti con disperazione e disagi per famiglie, imprese e consumatori”. E’quanto ha dichiarato l’Eurodeputato Denis Nesci coordinatore Ecr in Commissione REGI.
“C’è chi ha perso tutto e c’è chi è in ginocchio perché ha visto svanire sotto l’acqua i sacrifici di una vita. Ma la resilienza dei cittadini è motivo di speranza, e il sopralluogo del nostro Premier Gorgia Meloni, anticipando la fine dei suoi lavori al G7 di Hiroshima, ha testimoniato una concreta vicinanza alle popolazioni colpite da uno dei più gravi disastri ambientali che abbia conosciuto il nostro Paese. Non solo un fatto simbolico – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – ma una risposta forte è arrivata dalla serie di provvedimenti varati nel Consiglio dei Ministri, con un primo pacchetto da 2 miliardi di euro di interventi per famiglie ed imprese. Un’ incisività ed una tempestività che dimostrano la volontà del Governo italiano a non lasciare indietro nessuno, e soprattutto, la determinazione politica ad accompagnare con risolutezza, una fase di ricostruzione e di ripartenza di una popolazione fiera, ferita, abbattuta, ma che grazie anche alla concreta vicinanza di Giorgia Meloni, guarda al futuro con fiducia”.
“Ma anche l’Europa, ci aspettiamo, intervenga con la stessa tempestività. Non bastano gli attestati di solidarietà, che apprezziamo, ma occorrono interventi che possano essere percepiti dalle popolazioni colpite. Chiediamo dunque, quali siano le iniziative che intende intraprendere la Commissione, e soprattutto con quali tempi di attuazione, per cercare di far fronte a questa fase emergenziale. Ma soprattutto, crediamo che sia opportuno, che la Commissione risponda celermente all’eventuale richiesta dell’Italia di accesso al fondo europeo di solidarietà, perché gli ingenti danni richiedono interventi robusti, e per i quali l’Europa – conclude Nesci – faccia vigorosamente la sua parte”.
*foto del sito euractiv.it