l’ho ribadito alla presidente BCE Christine Lagarde in Commissione ECON tutte le proprie perplessità sulla scelta della Banca Centrale di alzare i tassi di interesse per arrestare la spinta inflazionistica.
Non credo che la strada giusta per combattere l’inflazione sia solo quella di continuare ad aumentare periodicamente il tasso d’interesse e quindi tra le altre cose il costo del denaro, perché si tratta di una soluzione che nel breve periodo si ripercuote su famiglie e consumatori, che vedranno aumentare i mutui contratti con gli istituti di credito, e soprattutto perche’ già sono messi a dura prova dalla crisi pandemica e dalla guerra in Ucraina’.
Ma un duro colpo si sta avvertendo anche per le imprese, che in uno scenario di grande incertezza economica, difficilmente avvieranno investimenti, con il rischio di frenare la crescita economica. Infatti sono convinto che la stabilita’ sia un pilastro indispensabile su cui poggiare il futuro del sistema economico europeo, ma accanto a questo, serve una visione sulla crescita.
Questi due pilastri devono andare di pari passo, per dare respiro alle imprese, che in questo quadro economico instabile, non sono messe in condizione di avviare nuove iniziative imprenditoriali o costruire nuovi progetti di sviluppo. Quindi, in virtu’ di quanto comunicato dal Presidente Lagarde secondo cui la BCE non ha effettuato scelte definitive, l’auspicio e’ che possa esserci un’inversione di tendenza affinche’ si possa dare una boccata d’ossigeno a famiglie, consumatori ed imprese.